I suoi abitanti sono per lo più i discendenti di esuli greco-albanesi che nel 1478 in queste contrade, originariamente denominate Lombarda Massa, trovarono dimora grazie alla concessione del feudatario di Ripacandida, Troiano Caracciolo.
In questo piccolo borgo sono ancora vive le tradizioni e la lingua arbëreshe, classificata ufficialmente come “endangered language” nell’UNESCO Redbook of the Endangered Languages. Nel 1999, il Parlamento Italiano ha concesso a tale lingua, con altre undici lingue minoritarie parlate in Italia, lo status di “minoranza etnico-linguistica storica”.
Da visitare la Chiesa Madre o di San Nicola risalente al 1500 e la Chiesa della Madonna di Costantinopoli del 1588 che conserva al suo interno un bellissimo il dipinto di Madonna.
Ginestra nel Parco
Il 96,6% dei 13,21 km² del suo territorio comunale rientra all'interno del Parco. Il nome del paese deriva dalla pianta di ginestra, abbondantissima lungo i pendii del suo territorio oggi al centro di un interesse etnobotanico internazionale. Il suo paesaggio naturale definisce al contempo luoghi fisici legati ad attività produttive o di raccolta di erbe spontanee, ma anche luoghi indistinti, che circoscrivono ambiti e percorsi culturali.