Vision

Il marchio logotipo nasce per rappresentare, nella sua sintesi grafica, le peculiarità, gli attrattori turistici e le bellezze floro-faunistiche del Parco Naturale Regionale del Vulture.

 

Valori

Composto da un elemento denominativo (lettering) che funge da base e uno figurativo che rappresenta una sinuosa farfalla stilizzata che vola libera - fuori dalla gabbia grafica - nel contesto naturale e incontaminato del Parco del Vulture.

La farfalla scelta come emblema del parco, è una Bramea, (falena dalle tinte sobrie che dal neolitico ha trovato nei boschi del Vulture il suo naturale habitat), la cui livrea nei suoi tratti distintivi e cromatici è rappresentata nel nucleo centrale del segno grafico con i toni del grigio.

Con l’azzurro e il verde incastonato nella parte esterna delle ali, si richiama la natura e l’intatto ecosistema che ha il suo fulcro nei laghi di origine vulcanica e si estende a tutto il comprensorio del parco. Il segno da solo, sia esso colorato o semplicemente definito con il suo tratto deciso che ne connota la forma in unico colore, può veicolarne il messaggio in tutta la sua completezza perché di facile riconoscibilità.


 

 


Ministero
Federparchi
Regione Basilicata Logo
Provincia Di Potenza
Basilicata Turistica
LOGO PPR4
 


Rete Natura 2000   

 

 

 

 

 


Natura 2000 Basilicata

www.natura2000basilicata.it/la-rete-in-basilicata


Rete ecologica Basilicata

www.retecologicabasilicata.it/ambiente/site/portal/home.jsp

L'Ente Parco è il soggetto predisposto alla gestione del Parco Naturale Regionale del Vulture; esso si occupa della direzione e amministrazione del Parco e dell'attuazione delle attività necessarie per il conseguimento delle seguenti finalità:

  1. tutelare e conservare le specie e gli habitat naturali nonché valorizzare le caratteristiche geologiche, paesaggistiche, storico archeologiche e paleontologiche del territorio del Parco con particolare riferimento alla emergenza ambientale, geomorfologica ed idrogeologica costituita dai laghi vulcanici di Monticchio e del Monte Vulture;
  2. proteggere le specie animali e vegetali autoctone nell’area naturale, con particolare riferimento alla farfalla Acanthobrahmaea europaea, e alle specie di allegato della direttiva habitat (92/43/CE) e della direttiva uccelli (2009/147/CE), nonché alla faggeta di Monticchio situata al di sotto dei 600 m per il fenomeno di inversione termica, ricostruendo e proteggendo gli habitat maggiormente minacciati e reintroducendo le specie non più presenti o in via di estinzione;
  3. attuare le M.T.C. (Misure di tutela e conservazione) previste dalla normativa europea (direttiva habitat e direttiva uccelli) e dal decreto ministeriale 16 settembre 2013 nelle aree ZSC/ZPS ricadenti nel perimetro del Parco naturale regionale di Vulture;
  4. organizzare il territorio per la fruizione per un’utenza ampliata (disabili, anziani, bambini) a fini culturali, scientifici, didattici, turistici e ricreativi, promuovendo iniziative atte a suscitare interesse e rispetto per gli ambienti naturali;
  5. promuovere lo sviluppo sostenibile mediante la riduzione della produzione di rifiuti con la attivazione di raccolta differenziata e l’utilizzo o la produzione di energie a basso impatto in coerenza con il P.I.E.A.R. (legge regionale n. 8/2012) e razionalizzare l’uso delle risorse disponibili (specie animali e vegetali, habitat, suolo, sottosuolo, acqua, patrimonio agro-silvo-pastorale, paesaggio) nonché promuovere lo sviluppo socio-economico e culturale dell’area, attraverso la valorizzazione del territorio e lo sviluppo su di esso delle attività ecocompatibili con particolare riferimento a quelle eco-turistiche, scientifiche, escursionistiche, agro-silvo-pastorali, enogastronomiche e di agricoltura biologica;
  6. sviluppare azioni volte ad attuare una efficace azione di manutenzione del territorio, di contrasto a fenomeni di dissesto idrogeologico e di recupero delle aree degradate anche attraverso interventi di sistemazioni idraulico-forestali, con tecniche eco-compatibili ed attraverso la redazione dei piani di assestamento forestale così come previsto dalla legge regionale n. 42/1998 «Norme in materia forestale»;
  7. promuovere la ricerca scientifica sul territorio del Parco nel rispetto delle esigenze di salvaguardia del patrimonio naturalistico ed ambientale del parco;
  8. salvaguardare e valorizzare le tradizioni e gli aspetti antropologici dell’area, con particolare riferimento agli avvenimenti storici legati al fenomeno del brigantaggio, alla figura di Federico II e alle tradizioni delle popolazioni Arbereshe;
  9. salvaguardare e valorizzare i centri storici ed i nuclei rurali (esempio il Parco delle Cantine di Barile), anche attraverso il recupero della cultura della manutenzione e dei mestieri tradizionali, anche ai fini della destinazione turistica;
  10. individuare forme di agevolazione a favore dei proprietari, dei conduttori e dei cittadini residenti nel territorio del Parco, attraverso l’utilizzo delle risorse naturali, in favore dell’occupazione;
  11. promuovere attività culturali per il tempo libero, nella salvaguardia degli ambienti lacustri e boschivi e nella garanzia della manutenzione, contrastando eventuali processi di abbandono;
  12. agevolare, anche in forma di cooperativa, le attività produttive compatibili, con particolare riferimento alla produzione artigianale tradizionale ed agro-silvo-pastorale;
  13. promuovere e gestire servizi turistici, culturali, sociali, sportivi collegati alla fruizione ambientale ed alla valorizzazione del rapporto uomo-natura;
  14. contribuire all’armonico sviluppo economico dell’intero territorio.

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