Il Santuario rupestre, la Badia, il Convento francescano

All’interno della caldera del Vulture, l’insediamento monastico è rappresentato essenzialmente da due siti. Il primo, è il santuario micaelico rupestre. Emerge da una rupe a picco sul Lago Piccolo quasi a costituirne un tutt’uno. In seguito racchiuso per lo più all’interno delle fabbriche francescane che incorporano la grande grotta dedicata al culto di San Michele Arcangelo.

La chiesa rupestre e l’edicola con gli affreschi hanno fatture tipiche dell’arte orientale (è di sicura ascendenza bizantina la Deésis raffigurata nella parete di fondo dell’edicola, rappresentata secondo uno schema rigorosamente gerarchico con al centro il Cristo, di dimensioni maggiori rispetto alle immagini della Madonna e di san Giovanni Battista).

Il secondo insediamento giace sul roccioso istmo tra i due laghi, che la volontà dei monaci ardì consacrare alla custodia della parola “divina”: è il monastero benedettino, forse inizialmente basiliano, un santuario noto con l’intitolazione a sant’Ippolito. 

La storia di questa badia è documentata nell’altomedioevo da numerose pergamene, che ne giustificano il confronto con i più grandi monasteri del Sud Italia, come quello di santa Sofia di Benevento (Campania), san Vincenzo al Volturno (Molise), o di Montecassino (Lazio). Con questi, quello di Monticchio condivide le modalità insediative, il tipo di rapporto instaurato con la socialità territoriale e le ricchezze dell’ambiente circostante, oltre che alcune fasi storiche particolarmente significative della vita monastica di quel periodo.

La sua importanza, non solo economica, è tale da segnalarla come una tra le più rilevanti nel mezzogiorno d’Italia. Dopo gli agostiniani, subentrati per un breve periodo ai benedettini, nei primi anni del Seicento i cappuccini diedero inizio ai lavori del convento francescano, quello che oggi si continua a chiamare Abbazia di San Michele. Il convento inglobò il santuario - l’ipogeo con la chiesa nella grotta - utilizzando per la costruzione anche parte del materiale della Badia di Sant’Ippolito. 

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