Domenico Tata, 1778, Lettera sul Monte Vulture

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"Prima di ogni altra cosa è duopo, che io mi protesta di non intendere affatto, con questa mia lettera, alterare, o mettere in quistione il tanto ragionato sistema (…)

ma intendendo anzi di aggiunger pruove a pruove; dirò solo che il Monte, di cui stratta, non riconosce il suo principio da semplice esplosione di fuoco sotterraneo (…) come tanti in altri luoghi (…) ma che sia stato un Vulcano perenne, e che abbia un tempo avuto tutte le sue fasi, come oggi si hanno da tutti quei, che sono in azione.

Questo monte dunque, che si vede, come un’isola, separato dalla catena degli Appennini, esiste ne’ confini dell’antica Lucania, e della Puglia (…)"